30/8/2013
Cos'è il vetro stratificato
Negli ultimi anni l'ultizzo è cresciuto in virtù degli elevati standard di sicurezza richiesti

Il vetro stratificato o vetro laminato è un vetro di sicurezza che non si divide in molteplici pezzi quando fratturato. Alla rottura, uno strato intermedio, tipicamente di polivinilbutirrale (PVB), interviene mantenendo insieme gli strati di vetro che lo circondano. In questo modo, anche se il vetro si rompe, non abbandona la sua sede rischiando di mettere in pericolo oggetti o persone vicine. Il risultato è una caratteristica forma a ragnatela al momento dell'impatto.

Il vetro stratificato fu inventato nel 1903 dal chimico francese Edouard Benedictus, che si ispirò ad un incidente di laboratorio. Una fiala di vetro era stata rivestita per errore del materiale plastico nitrocellulosa e una volta caduta a terra si frantumò senza dividersi in parti. Benedictus fabbricò un composto di vetro e plastica per ridurre gli infortuni dovuti ad incidenti stradali. La tecnologia non fu immediatamente adottata dai costruttori di automobili, ma ebbe immediato successo nella parte oculare della maschere antigas costruite durante la prima guerra mondiale.

Nel 1939, circa seicentomila metri quadrati del vetro di sicurezza Indestructo erano utilizzati ogni anno nelle fabbriche della Ford a Dagenham in Inghilterra. Il vetro veniva prodotto dalla British Indestructo Glass Ltd di Londra. La Ford lo scelse nel 1939 in quanto "dà la miglior protezione possibile. Oltre ad essere a prova di rottura è cristallino e permanentemente trasparente". Da ciò si possono intuire i difetti che inizialmente rallentarono la diffusione del vetro stratificato.

Il vetro stratificato nella sua versione moderna viene creato unendo due o più strati di vetro float insieme ad uno strato intermedio plastico, in genere di polivinilbutirrale (PVB). Il PVB è infilato tra gli strati di vetro che viene pressato in modo da espellere ogni traccia di sacche d'aria e creare la prima unione tra i due materiali, poi rinsaldata riscaldando il tutto a 70 °C in un bagno d'olio presurizzato.

Incrementando il numero di strati o lo spessore del vetro, la lastra aumenta la propria resistenza. Ad esempio il vetro antiproiettile è spesso formato da alcuni strati di vetro float, vetro rinforzato e polimetilmetacrilato e può raggiungere lo spessore di 100 mm. Un vetro di simile fabbricazione è quello che viene utilizzato per i vetri anteriori degli aeromobili: spesso tre strati di vetro da 6 mm ciascuno e spesse lastre di PVB nel mezzo.

Sviluppi recenti hanno aumentato le dimensioni della famiglia di materiali utilizzati per la stratificazione del vetro. A parte il PVB, altri importanti materiali plastici in questo processo sono l'Etilene vinil acetato (EVA) ed il poliuretano termoplastico (TPU).

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